L’incorreggibile passione dei Presidenti per il gioco online
Quando Obama era ancora Presidente degli Stati Uniti, ammise di aver giocato illegalmente al famosissimo Super Bowl 50. La notizia non creò molto scalpore, sia perché il primo Presidente di colore degli USA ha sempre riscosso una certa simpatia, sia perché è abbastanza noto che i Presidenti dei vari Stati, anche in epoche diverse, abbiamo sempre dimostrato una passione irrinunciabile per il gioco.
Quando viene chiesto ad un giocatore cosa lo spinga a entrare in una casa da gioco, spesso ci si sente rispondere che, oltre al guadagno, c’è il divertimento: il fatto che i Presidenti di Stato siano anch’essi attratti dal tavolo verde lo conferma. Di sicuro infatti non è la finalità economica che li spinge a scommettere su una roulette o su una mano di Poker!
Ora avrai anche un argomento in più contro i detrattori del gioco: se anche Obama e Washington amavano il gioco d’azzardo, un motivo ci dev’essere!
I Presidenti più appassionati del tavolo verde
Ogni epoca storica ha avuto i suoi Presidenti appassionati di gioco d’azzardo: alcuni nomi potrebbero sorprendere, vista l’aura di compostezza e integrità che li tuttora circonda.
1) Eisenhower era un abile giocatore di poker. Era solito vincere cifre elevate al tavolo verde, cifre che poi impiegava per acquistare divise militari e regali per la propria moglie. C’è un episodio curioso che la leggenda narra: durante una partita a poker nel Maryland, l’ex Presidente degli USA vinse alla grande contro un ex militare che, per pagare il suo debito di gioco, dovette impiegare il suo stipendio da soldato. Il senso di rispetto e di stima prevalsero su Eisenhower, che organizzò una seconda partita di poker con l’intento di far vincere lo sfortunato soldato. E così avvenne!
2) George Washington fu uno dei Presidenti americani più integerrimi e rigorosi della storia. Non era sua intenzione dedicarsi al gioco in maniera ossessiva, ma come tutti gli esseri umani, anche lui aveva bisogno di evadere un po’ dallo stress e dalle tensioni che il suo ruolo comportava. E infatti le sue abitudini di gioco erano costanti ma moderate: aveva un budget prestabilito da dedicare al tavolo verde, terminato il quale si chiudeva la sessione di gioco.
3) Richard Nixon era un appassionato di gioco, ma lo era già da prima di divenire Presidente. Addirittura fu in grado di finanziare la sua campagna elettorale grazie alle vincite al tavolo del poker. E per dirla tutta, i suoi inizi nel mondo del gambling avvennero nel sottobosco illegale dell’Arizona, dove ebbe modo di imparare le tecniche e le strategie di questo gioco di carte non propriamente semplicissimo.
4) La passione del Presidente Jackson per le gare di cavalli oltrepassa i confini degli USA. Il suo coinvolgimento era tale da condurlo a perdere non solo una bella cifra in denaro, ma una volta anche i suoi vestiti! Senza parlare di quando sfidò a duello un suo concorrente in una corsa di cavalli, che osò insultare sia il cavallo su cui aveva scommesso Jackson, sia la moglie del Presidente.